L’EPR italiana per il settore tessile è in dirittura d’arrivo. Una proposta che nasce per valorizzare la forte vocazione al riciclo e al riuso che è uno dei punti di forza del sistema manifatturiero italiano: quali sono le caratteristiche principali del sistema proposto? Ne ho parlato con Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE, che ha coordinato i lavori che hanno portato alla bozza di decreto.

L’adozione della EPR italiana sembra sempre più vicina. La proposta è contenuta nello “Schema di decreto per l’istituzione del regime di responsabilità estesa del produttore per. la filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa”, (ne ho parlato QUI)  ma da pochi giorni si è chiusa la fase di raccolta delle osservazioni, che adesso saranno analizzate dal Ministero, per arrivare alla bozza definitiva che sarà oggetto di consultazione con il Ministero del Made in Italy. Questo percorso si svolgerà nel giro di poche settimane: già nel mese di giugno l’iter dovrebbe essere concluso. Intanto in Europa sta procedendo l’iter per l’adozione della direttiva End of Waste, strettamente collegata alla EPR, che dovrebbe concludersi entro il mese di luglio. Come si integreranno le due normative? E quali sono le peculiarità della EPR italiana? Come potrà funzionare il meccanismo EPR senza l’apertura di un mercato della materia prima seconda in grado di rimettere in circolo i materiali?

Sono alcune delle domande che ho fatto nell’intervista  a Laura D’Aprile. Buon ascolto.