Riciclare tutto si può? Ci si può provare, con una buona organizzazione e soprattutto con la voglia di sperimentare e fare ricerca, creando sinergie anche con settori diversi dal tessile. L’azienda pratese Beste ha lanciato il progetto Beredo, che permette di fare nuova vita a tutti i materiali pre-consumo dei brand e delle aziende manifatturiere. Alcuni materiali raccolti sono impiegati nel tessile, altri diventano carta o addirittura maniglie. In ogni caso, niente viene sprecato. Me ne ha parlato Giovanni Santi, presidente del Gruppo Beste, nell’intervista di questo episodio del podcast.
Quanti sono i materiali che l’industria del tessile e dell’abbigliamento scarta durante le fasi di lavorazione? Si tratta di materiali pre-consumo, che possono essere scarti di filatura o tessitura, ritagli di confezione, ma anche tessuti e filati prodotti e che non raggiungeranno mai il mercato per una miriade di motivi diversi: cambio di tendenze e strategie, prodotti difettati, prodotti scartati perché disponibili in quantitativi non sufficienti. Sono materiali pre-consumo, una vera e propria ricchezza, se adeguatamente gestiti.
Secondo la Strategia Europea per il tessile sostenibile “Nelle fabbriche, il 25-40 % di tutti i tessuti utilizzati diventano cascami o rifiuti . Circa il 20 % dei tessili usati raccolti separatamente in Europa è trasformato in materiali di valore inferiore (downcycled) per essere utilizzato come panni per la pulizia industriale o altre applicazioni, mentre il resto va perduto”. Se questo è lo scenario, il progetto Beredo fornisce una risposta davvero innovativa.
Quali sono gli ostacoli al riciclo del pre-consumo
Qual è il principale ostacolo al riciclo del pre-consumo? Mapparlo, sapere quali sono le fasi della catena di produzione che producono scarti e di che tipo e soprattutto selezionarli. Per un brand non è semplice sapere quali e quanti sono gli scarti di produzione: o meglio, non è semplice perché fino ad ora in pochi se lo sono chiesti. Ma adesso queste informazioni sono importanti per ridurre il proprio impatto e soprattutto per poter condividere i progressi compiuti.
Come funziona Beredo
Beste con Beredo ha fatto questo: grazie alla collaborazione con i brand, li aiuta a mappare dove si trovano gli scarti, sia all’interno dei loro stabilimenti che presso i fornitori, e di che tipo sono e fornisce delle indicazioni su come fare una prima selezione dei materiali già in fabbrica. Più la selezione è precisa, maggiore è il valore dei prodotti che si possono ottenere.
Beste è un’azienda verticale, che copre l’intero ciclo di lavorazione dalla materia prima al capo confezionato. Al proprio interno ha quindi tutte le competenze per sperimentare l’uso degli scarti per la creazione di nuovi tessuti. Allo stesso tempo ha creato una rete di partner che sono in grado di utilizzare gli scarti anche in altri settori: l’organizzazione della filiera del riciclo, mettendo insieme competenze diversa, ha permesso di proporre soluzioni molto interessanti per dare nuova vita ai materiali raccolti.
Il brand può decidere di riutilizzare prodotti realizzati con i propri scarti oppure può lasciare la materia prima seconda disponibile per altri progetti. Tutto è fatto nella trasparenza assoluto, perché ogni cliente ha accesso a una piattaforma dove è indicato quali e quanti materiali sono stati utilizzati e per fare cosa. Una rendicontazione completa, insomma.
La simbiosi industriale e la ricerca
Non solo tessuti, che vengono realizzati all’interno dell’azienda, ma anche altri prodotti per altre filiere: un esempio di simbiosi industriale molto interessante, che connette settori diversi e aiuta ad aprire il mercato della materia prima seconda.
Probabilmente la lista dei materiali che vengono realizzati oggi sarà diversa da quella che verrà proposta nei prossimi mesi, perché la ricerca è continua. Ma d’altra parte non c’è altro modo di approcciarsi al tema del riciclo se non mettendosi in gioco per rispondere al proprio facendo tanta ricerca per raggiungere l’obiettivo ambizioso “Rifiuti Zero”.
Giovanni Santi, presidente di Beste, nell’intervista di questo episodio spiega come è nato Beredo e come funziona. Attenzione perché non si tratta di un progetto: l’iniziativa è già operativa e ci sono già i primi brand pronti a mettersi in gioco: e voi siete pronti?
Cover Photo courtesy Beste