Sono 2500 le aziende del fashion che operano in Ucraina, con 235 mila lavoratori, quasi 1,2 miliardi di euro di export: questi i numeri dell’industria del tessile, moda e calzature ucraina del 2019 secondo Ucraina Invest. Un bacino di competenze prezioso, una catena produttiva legata a doppio filo con tanti brand, che la guerra potrebbe distruggere in maniera irreparabile. Ho provato a capire meglio cosa sta accadendo e soprattutto cosa accadrà non appena sarà finita la guerra alle aziende di questo territorio: i loro partner produttivi, i brand, le lasceranno solo a fare i conti con la ricostruzione o le aiuteranno? è già in corso una grande fuga delle commesse verso zone più tranquille?

Ne ho parlato con quattro imprenditori, che hanno condiviso con me le loro storie. Mirko Vangi ha lasciato Chernghiv dopo l’inizio della guerra: qui dirige una grande impresa tessile. Poi c’è Marina Vladi, che lavora a Karkiv nell’azienda di famiglia, una delle più grande aziende produttrici di coperte in Ucraina: è arrivata a Prato grazie a un suo fornitore pratese, che ha accolto lei, sua figlia e i suoi fratelli. Il business crea anche relazioni che vanno oltre gli affari, quando si collabora da tanti anni.

Stefano Verzoletto è un imprenditore biellese titolare della Rifil, un’azienda di filati basata a Botosani, in Romania. Una zona di confine, che guarda con preoccupazione a quello che sta accadendo. Mi ha raccontato quanto è semplice spostare un’impresa di abbigliamento da un paese all’altro e quando sia complicato spostare una manifattura tessile. Infine ho ascoltato la preoccupazione di Daniela Cotloana, la direttrice dello stabilimento della Dorotex, un’azienda di proprietà italiana basata a Botosani: la città è vicina alla Transnistria, un territorio moldavo che si è autoproclamato russo: il pensiero di una escalation del conflitto fa paura.

Secondo un rapporto del 2020 di Clean Clothes Campaign sono i brand tedeschi i principali clienti delle fabbriche ucraine: qui viene esportato il 37% dell’abbigliamento prodotto in Ucraina. I Marchi di moda con sede in Germania che si riforniscono dall’Ucraina includono: Adidas Esprit  Hugo Boss. Ma qui producono anche United Colors of Benetton, Marks & Spencer, Zara, Tommy Hillfinger. O forse sarebbe meglio usare il passato, producevano, perché adesso non si sa cosa potrà accadere.

Ascoltate l’episodio del podcast se volete capire cosa potrebbe accadere.

*In data 5 aprile ho corretto un errore nell’articolo dovuto a una svista, che purtroppo non può essere corretto nel podcast. L’export nel fashion dell’Ucraina nel 2019 era di 1,2 miliardi di euro e non di 1,2 milioni, come avevo scritto inizialmente. Fonte Ukraine Invest

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